Marte, andare e tornare: ecco le tecnologie allo studio

Marte, andare e tornare: ecco le tecnologie allo studio

Marte, andare e tornare: ecco le tecnologie allo studio


di Mara Magistroni

Marte, andata e ritorno. Per ora è un sogno, ma gli esperti mondiali stanno studiando nuove tecnologie per arrivare più velocemente a destinazione e riuscire a tornare sulla Terra. E le proposte non mancano. Se da una parte sta prendendo corpo la campagna della Nasa per portare sulla Terra i campioni raccolti dal rover Perseverance, dall’altra un team della McGill University ha proposto di usare un laser a infrarossi per spingere un razzo che arriverebbe sul Pianeta Rosso in circa 45 giorni (e non in 6 mesi, come pronosticato da SpaceX con la spinta chimica) – un sistema che potrebbe essere anche impiegato da futuri coloni per tornare a dimora.

Mars Sample Return 

Mars Sample Return è il programma della Nasa e dell’Agenzia spaziale europea (Esa) che prevede, tra il 2020 e il 2030,  una serie di missioni spaziali per arrivare su Marte e prelevare campioni, recuperare i campioni e spedirli sulla Terra. Il primo step si è concretizzato con il lancio di Perseverance che sta già girovagando per il cratere Jezero raccogliendo campioni che ripone in apposite provette. 

Il secondo step, invece, è in fase di elaborazione. Il piano è quello di lanciare il Sample Retrieval Lander della Nasa insieme al Fetch rover dell’Esa, che avrà il compito di recuperare le provette coi campioni raccolti da Perseverance e portarle al lander. Un altro passaggio delicato sarà quello del trasferimento all’interno del Mars Ascent Vehicle (Mav), che – se tutto andrà bene – sarà il primo razzo a essere lanciato dalla superficie di Marte. Il suo destino sarà quello di mettere in orbita i campioni attorno al Pianeta Rosso, in attesa del quinto protagonista di questa staffetta, l’Earth Return Orbiter, che intercetterà i campioni e li porterà sulla Terra.

Proprio in questi giorni un altro piccolo passo è stato compiuto. La Nasa ha scelto come fornitore del Mav la Lockheed Martin, che si è aggiudicata un contratto fino a 194 milioni di dollari per consegnare unità Mav di test e un’unità di volo, il loro collaudo e lo sviluppo di sistemi integrati di supporto a Terra. Il progetto del Mav non è banale, precisano gli esperti: il veicolo dovrà essere abbastanza piccolo da “entrare” nel lander, dovrà reggere le condizioni marziane e essere compatibile con gli altri veicoli con cui dovrà interagire.

Twitter content

This content can also be viewed on the site it originates from.

Una spinta laser

Anche se su Marte riusciamo ad arrivare, c’è molto da fare per rendere il viaggio adatto a un essere umano. I tempi attuali, per esempio, sono troppo lunghi. Così la Nasa ha lanciato una sfida per sviluppare idee che consentano di portare sul Pianeta rosso un razzo con un carico utile di mille chilogrammi in non più di 45 giorni. Così si ridurrebbe al minimo l’esposizione di eventuali futuri coloni agli effetti nocivi dei raggi cosmici.





Source link
www.wired.it
2022-02-09 13:15:59

Previous “Mahmood ha fatto coming out”, poi si scusa

Leave Your Comment